ANPAS - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze - ha scelto, in occasione dell'imminente entrata in servizio dei Volontari del Servizio Civile, di informare la cittadinanza e le comunità locali sulle conseguenze dei tagli del Governo su un settore fondamentale per la vita democratica del nostro Paese e sul welfare locale e comunitario. Dopo aver coinvolto i parlamentari e le amministrazioni locali, l'ANPAS ha deciso di richiamare l'attenzione dell'intera cittadinanza che subirà sulla propria pelle la scelta del Governo.
Sarà infatti la grande rete delle Pubbliche Assistenze a fare da cassa di risonanza alla protesta del Volontariato. Gli oltre 1.000 punti di assistenza sparsi nell'intero territorio nazionale, luoghi nei quali i cittadini si incontrano, dove, grazie all'impegno dei Volontari, si offrono servizi fondamentali per la cittadinanza, saranno tappezzati con migliaia di locandine.
Le Pubbliche Assistenze, pur assicurando che la qualità dei servizi offerta non cambierà, ringraziano quindi per il mancato finanziamento di progetti di servizio civile di assistenza alle persone, che non ha permesso ai molte ragazze e ragazzi di impegnare un anno a contatto con la propria comunità.
"Il Servizio Civile - ricorda Maurizio Garotti, Responsabile nazionale Servizio Civile ANPAS - prima con l'obiezione di coscienza e successivamente, dal 2001, col Servizio Civile Nazionale, ha contribuito alla formazione di migliaia di giovani alla Difesa della Patria, alla cittadinanza attiva ed alla responsabilità verso i beni comuni e la sicurezza dei cittadini e dei territori".
L'iniziativa si inserisce all'interno della campagna di mobilitazione di raccolta firme promossa dalla CNESC (Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile) per difendere e rilanciare il Servizio Civile Nazionale (la petizione si può firmare sul sito www.firmiamo.it/scn oppure su carta inviando le firme ad ANPAS).